Da una parte il contribuente può concordare con l’Agenzia delle Entrate il reddito che per due anni non potrà essere oggetto di accertamento, dall’altra l’Agenzia potrà concentrare le sue attività di verifica sui contribuenti non virtuosi che non possono aderire al concordato preventivo biennale.
Giacomo Granata, responsabile del Dipartimento di diritto tributario del nostro Studio, commenta su Repubblica le ultime novità sul concordato preventivo biennale.